Il Grande Mare dei Sargassi

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Forse non moltissimi sanno che esiste un romanzo che funge da prequel nella storia di Jane Eyre, costituendo comunque una storia a parte, con i suoi intrecci e passioni travolgenti. Il libro in questione è Wide Sargasso Sea (Il grande Mare dei Sargassi) pubblicato dalla scrittrice inglese Jean Rhys nel 1966. Come ho già detto altrove Il grande Mare dei Sargassi ripercorre la vita di Bertha dal suo punto di vista, la moglie pazza di Mr Rochester di Jane Eyre. Jean Rhys, della letteratura postcoloniale, ha voluto difendere i Caraibi e la cultura diversa che non per questo deve esser vista male dagli occidentali, che consideravano pazzi e strani coloro che venivano da lì. In questo caso è una critica agli inglesi dalle perfette maniere, e stiamo parlando del periodo vittoriano, conosciuto appunto per il decoro e le buone maniere nella società. Jean Rhys pone così una critica alla bravissima Charlotte Bronte e una difesa del mondo marginale e sconosciuto dei Caraibi.

Introduzione

Il grande Mare dei Sargassi è un opera letteraria corta ma densa di avvenimenti e passioni. J .Rhys, profondamente colpita dalla figura di Bertha che i lettori conoscevano, o meglio non conoscevano, attraverso la descrizione di Rochester, decide di farla diventare l’eroina del suo romanzo, nel quale racconta la vita di Bertha, rinominata Antoinette, prima della pazzia e prima di essere obbligata a lasciare la Jamaica per trasferirsi in Inghilterra con il marito. Nell’opera della Rhys, il punto di vista viene rovesciato, Antoinette non è più descritta attraverso gli occhi del marito, bianco e inglese, non è più in suo potere, ma riconquista la sua centralità.

Nel mondo della critica Anne B. Simpson dice “E’ un testo che offre possibilità interpretative incompatibili ambigue e comuni”. L’opera di Rhys è stata classificata come opera del post-strutturalismo, un movimento letterario che insiste sull’assenza della verità assoluta nel mondo. Per essere sicuri, il Mare dei Sargassi resiste alla definizione fino al punto che il lettore si sente frustrato, in quanto le visioni tipiche del sogno, le impressione frammentate, le frasi incomplete e le voci in prima persona multiple gli creano un senso di disorientamento.     Questa confusione riflette le esperienze dei personaggi principali del romanzo. Forse a causa della sua moltitudine di possibilità interpretative, il romanzo ha attratto una vasta critica, dalle femministe ai decostruzionisti ai teorici del post-colonialismo.

Indubbiamente il pezzo di informazione contestuale più importante su Il grande mare dei Sargassi è che la storia fu ispirata al famoso capolavoro del XIX secolo Jane Eyre (1847)
di Charlotte Bronte. In Jane Eyre l’eroina accetta la posizione come governante nella remota contea e tenuta di Thornfield. Lei si innamora dei suo datore di lavoro, molto più vecchio di lei, e accetta di sposarlo. Il giorno delle loro nozze salta fuori che Rochester è già sposato e nasconde sua moglie Bertha, pazza, nell’attico della sua tenuta. (Questo spiega la voce demoniaca che Jane sente di notte nella tenuta). Jane traumatizzata da questa notizia lascia Rochester e Thornfield, che la donna pazza poi appicca il fuoco e fa bruciare completamente. Rochester per salvare la moglie, che poi muore comunque, rimane ferito e cieco. Alla fine Jane torna da lui e si sposano.

Il Mare dei Sargassi si posiziona come prequel agli eventi descritti dalla Bronte e offre un ritratto simpatizzante per la povera creola Bertha che la Rhys denomina Antoinette. Il titolo del romanzo si riferisce alla grande porzione di Oceano Atlantico che separa l’Inghilterra dalle Indie Occidentali. L’opera ripercorre la vita di Antoinette dalla sua infanzia in Jamaica al suo disastrato matrimonio con un signore inglese di cui non si fa il nome che la imprigiona nell’attico della sua tenuta.

Deve essere notato che la Rhys ha cambiato due dettagli stabiliti in Jane Eyre dalla Bronte. Primo, ha cambiato il quadro storico piazzando l’infanzia di Antoinette decenni avanti. Nel romanzo della Bronte, i cui avvenimenti hanno luogo tra il 1798 al 1808, Bertha Mason è già una donna adulta ma nell’Antoinette di Rhys è ancora un’adolescente quando la storia comincia nel 1834. Questa modifica permette alla Rhys di enfatizzare sulle tensioni razziali cosi come sull’antagonismo dei nativi nei con fronti dei colonizzatori: il tempo storico rivisto piazza la storia di Rhys alla fine dell’impero, mentre il romanzo di Bronte ha luogo proprio all’apice dell’imperialismo britannico. In più la Rhys ha rivisto la figura della pazzia e della sua ereditarietà nella famiglia di Bertha, facendo sì che Antoinette/Bertha non sia imparentata con Richard Mason, facendo invece sì che sia una sorellastra.

Il grande mare dei Sargassi punta il dito contro le ingiustizie sociali subite dalle donne, ma si scaglia anche contro i pregiudizi, trasformando l’ “altro”, in questo caso la vittima creola Bertha del romanzo vittoriano, nell’affascinante personaggio di Antoinette, protagonista del nuovo romanzo caraibico. Ciononostante non dobbiamo aspettarci una donna liberata dall’oppressione, Antoinette è la protagonista, ma rimane vittima di quei conflitti e contrasti che la Rhys vuole evidenziare. In quanto creola, Antoinette non è accettata né dalla comunità nera, né dai rappresentanti bianchi del potere coloniale, ed è proprio l’isolamento, causato dalla tara dell’impurità razziale, a condurla alla pazzia e al tragico epilogo finale.

Breve Riassunto

Il romanzo inizia nel periodo immediatamente successivo all’abolizione dello schiavismo nella Giamaica sotto il controllo inglese. La protagonista Antoinette narra la storia della sua vita dall’infanzia fino al matrimonio concordato con un inglese (Mr. Rochester da Jane Eyre). Mentre il romanzo e la loro relazione si sviluppano, Antoinette, che il marito rinomina Bertha, cade in preda alla follia. Il romanzo termina in Inghilterra, con la fatale decisione di Bertha di bruciare la tenuta e saltare dal tetto.

Il romanzo è diviso in tre parti. La prima parte è narrata da Antoinette. Descrive le sue esperienze dell’infanzia e aggiunge il fatto che sua madre è in manicomio, che è coerente con Jane Eyre. La seconda parte è narrata dal punto di vista del marito in seguito al matrimonio. Uno dei punti fondamentali e catalizzatori del crollo di Antoinette è il sospetto che ciascuno di essi incomincia a nutrire per l’altro. La vecchia balia di Antoinette e l’uomo cui Rochester si affida alimentano la diffidenza tra i due. Questo senso di paranoia e la delusione provocata dal loro matrimonio, probabilmente accentuano la già precaria salute mentale di Antoinette. La parte più breve, la terza, è ancora narrata dalla prospettiva di Antoinette, ora conosciuta come Bertha. Traccia la sua relazione con Grace, l’inserviente a cui è stata affidata in Inghilterra e la sequenza finale di pensieri che la portano alla fine della sua vita.

Tematiche

Il declino dell’Impero britannico

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p style=”text-align: justify”>Il Grande Mare dei Sargassi si colloca alla fine dell’Impero britannico e traccia la fine del colonialismo inglese nei Caraibi, un processo che cominciò con l’abolizione della schiavitù. Attraverso tutta l’opera vediamo la lotta inglese per il mantenimento del potere sulla Giamaica. Il bisogno intenso di Rochester di controllare Antoinette rappresenta la lotta britannica per mantenere il controllo economico e legale sulla colonia.

Nostalgia per il passato

Ricollegato al tema del decline dell’impero britannico, la nostalgia gioca un ruolo importante nel testo. “My
father, visitors, horses, feeling safe in bed – all belonged to the past” Antoinette dice questo proprio nella prima pagina, e attraverso tutta la storia sente nostalgia del passato innocente e felice della sua infanzia. Ricorda Coulibri con un giardino grande e bello “tanto da sembrare il paradiso terrestre della Bibbia”. Questo concetto della storia comunque, è alquanto ironico; i tempo in cui Antoinette si strugge cosi disperatamente è lo stesso periodo in cui la vasta maggioranza degli abitanti dell’isola vivevano come schiavi, prima quindi dell’Emancipation Act.

Alienazione dell’Altro

La nozione di minoranza come “altro” è importante negli studi postcoloniali e per la nostra comprensione delle tensioni ne Il Grande Mare dei Sargassi. Sia la maggioranza nera che la minoranza bianca sull’isola, marginalizza Antoinette a la sua famiglia creola, facendoli divenire outsiders. Come risultato essi vivono in uno stato di completa isolamento sociale.

Tirannia patriarcale

La sottomissione delle donne all’autorità maschile è un tema importanze sia in Jane Eyre di Bronte che nel romanzo della Rhys. Come Bronte, la Rhys illustra il limitato ruolo delle donne nella società vittoriana. Antoinette ad esempio, è incapace di liberarsi da sola dalla brutalità di Rochester perchè non ha indipendenza economica: quando lo sposa tutte le sue ricchezze furono date la marito senza possibilità di stipulazione. Rochester rappresenta il tiranno patriarca ma ci sono altri personaggi maschili tiranni nel romanzo compresi mr Mason e Daniel. Gli uomini privano le donne di tutta la loro libertà, qualcosa che la Rhys definisce riprovevole.

Corruzione di potere e denaro

Il denaro di cui parla la Rhys è il mezzo attraverso il quale si costituisce un’altra forma di schiavismo legalizzato sull’isola. I matrimoni sono fatti per denaro e le donne sono schiave della società e del nuovo marito, tante volte britannico perché più ricco dei creoli.

Pazzia al femminile

Non è una sorpresa quando Antoinette perde la testa alla fine del romanzo. Come Rochester, i lettori si aspettano che possa accadere dopo tanto tempo. Daniel insiste che entrambi i genitori di Antoinette soffrivano di malattie mentali e infatti Annette, la madre, mostra instabilità nella prima parte del romanzo. La pazzia di Antoinette non è soltanto il risultato della sua suscettibilità. Le circostanze, in particolare la sua reclusione nell’attico, contribuiscono al deterioramento. I lettori dovrebbero chiedersi fino a che punto Antoinette diventi davvero pazza.

Rappresentazioni cinematografiche

Scene dal film Wide Sargasso Sea

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