Riassunto Canto XXV Paradiso

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Cielo ottavo o delle stelle fisse. Dante è esaminato da San Giacomo sulla speranza
San Giacomo

Dall’approvazione di San Pietro, Dante si sente stimolato ad una professione di fedeltà alla religione cristiana: la sua fede è la stessa che gli fu data quando bambino ebbe il battesimo nel Battistero della sua città, dove ora dopo tante sofferenze vorrebbe tornare. Se mai dovesse accadere, dice, che io per i meriti acquisiti con questo mio poema intorno al quale mi sono impegnato con l’aiuto della Grazia, ritorni in patria dall’esilio, vi tornerei ben diverso da quello che ero in gioventù, con più nobile ed alta forza poetica e vorrei essere incoronato poeta sul fonte dove fui battezzato: ed è giusto che per questo mio poema abbia la corona.

Dalla corona di beati si stacca la luce di San Giacomo apostolo che deve interrogare Dante sull’essenza della Speranza. Che cosa è la speranza? in qual misura Dante la possiede? donde gli è giunta? Alla seconda domanda risponde Beatrice per Dante: non c’è altro fedele che più del suo amico abbia speranza, tant’è che Dio gli ha concesso di salire vivo in paradiso. Alle altre domande risponde Dante con l’atteggiamento del buon discepolo. La speranza è la sicura attesa della gloria futura, frutto della grazia divina e delle buone opere compiute. La speranza (e così risponde alla terza domanda) gli giunge ispirata da molte fronti e in particolare dai Salmi di Davide che cantò: Sperino in te coloro che conoscono il tuo nome! ed anche dalle Epistole di San Giacomo. Questi approva la risposta e richiede: che cosa promette la speranza? Promette al credente la piena ed eterna beatitudine dell’anima e del corpo. Il canto dei beati conferma il superamento dell’esame. Ora, a San Pietro e a San Giacomo che danzano in cerchio, si unisce un altro beato, che entra nella danza con la letizia con cui una giovane entra nel ballo per festeggiare ed onorare la novella sposa. È San Giovanni, l’apostolo che posò la testa sul petto del maestro nell’ultima cena. Dante vorrebbe vederne il corpo: difatti c’era la credenza che l’apostolo fosse asceso al cielo col corpo. Il Santo gli dice che solo Cristo e Maria ebbero questo privilegio. Ed è bene che questo si sappia in terra, perché gli uomini non si abbandonino a false credenze.

Dante intanto si volge a Beatrice ma questa è così luminosa che egli resta abbagliato.

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