L’Età Vittoriana

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Politicamente stabile, l’età vittoriana è molto vivace sotto numerosi punti di vista. Si assiste a un sorprendente sviluppo industriale e finanziario, favorito dalla creazione di un immenso impero. Dietro a tali eventi di portata storica stanno. da un lato, la nuova intraprendenza della borghesia, con la sua etica del lavoro, e dall’altro lo sfruttamento delle classi operaie, sempre più povere, che chiedono riforme lentamente realizzate. La mentalità razionale e il pensiero utilitaristico del periodo sono alla base anche della realizzazione delle prime grandi opere pubbliche.

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Le nuove scoperte scientifiche causano il crollo delle certezze religiose, tanto che l’età vittoriana diventa anche un’epoca di dubbio e di insicurezza. ln letteratura si sviluppano due atteggiamenti: il primo si esprime in un impegno “morale” (Carlyle e Dickens), il secondo si esprime nella contemplazione o nello studio dell’arte e delle sue forme (Preraffaelliti e Decadenti).

La poesia è erede del Romanticismo, del quale sviluppa il lato più sentimentale e metafisico (Tennyson e Browning), ma sa esprimere anche il rifiuto del languore in favore dell’azione (ArnoId); il romanzo, che diventa un bene di largo consumo, tende verso il realismo (Dickens). Caratteristica della letteratura inglese è la ione presenza di donne scrittrici: le più importanti sono le sorelle Bronte e George Eliot.

Il saggio è il genere prediletto da chi si occupa di scienze, politica, arte e critica letteraria.

L’ASCESA DELLA REGINA VICTORIA (1833-1875)

CRONOLOGIA

  • 1833 Abolizione della schiavitù nell’impero britannico
  • 1838 Pickwick papers di Charles Dickens
  • 1837 Queen Victoria sale al trono; History of the French revolution di Thomas Carlyle; Oliver Twist di Charles Dickens; Yellowplush papers di William Thackerey
  • 1840 Sordello di Robert Browning
  • 1841 Pippa passes di Robert Browning; Old curiosity shop di Charles Dickens
  • 1842 Poems di Alfred Tennyson
  • 1843 Modem painters di John Ruskin
  • 1844 Poems di Elizabeth Barrett; Barry Lindon di William Thackerey
  • 1845 Sybildi Benjamin Disraeli
  • 1846 Poems delle sorelle Brontè
  • 1847 Jane Eyre di Charlotte Bronte; Agnes Grey di Anne Brontè; Wuthering heights di Emily Bronte
  • 1848 Vanity Fair di William Thackerey; nascita della Confraternita preraffaellita
  • 1849 Strayed reveller di Matthew Arnold; History of England di Macauley; Seven Iamps of architecture di John Fiuskin
  • 1850 David Copperfield di Charles Dickens; Poems di Elizabeth Barrett; ln Memoriam di Alfred Tennyson; Pendennis di William Thackerey
  • 1851 Great Exhibition; Poems di Meredith
  • 1852 Empedocles on Etna di Matthew Arnold
  • 1853 Stones of Venice di John Fluskin; Poems di Matthew Arnold
  • 1854 Hard times di Charles Dickens
  • 1855 Poems di Matthew Arnold; Men and women di Robert Browning; North and south di Elizabeth Gaskell; Maud di Alfred Tennyson; The newcomes di William Thackerey
  • 1857 Aurora Leigh di Elizabeth Barrett; Little Dorrit di Charles Dickens; Barchester towers di Anthony Trollope
  • 1858 Scenes of clerical life di George Eliot; Defense of Guinevere di Morris; Dr. Thorne e The three clerks di Anthony Trollope
  • 1859 Tale of two cities di Charles Dickens; Adam Bede di George Eliot; Richard Feverel di Meredith; ldylls of the king di Alfred Tennyson; Origin of the species di Charles Darwin
  • 1860 Woman in white di Collins; The mill on the Floss di George Eliot
  • 1861 Guerra di Secessione americana; Great expectation di Charles Dickens
  • 1862 No name di Collins; Romola di George Eliot; Modern love di Meredith; Goblin market di Christina Rossetti; Unto this last di John Ruskin
  • 1864 Dramatis personae di Robert Browning; Sandra Belloni di George Meredith
  • 1865 Fine della guerra civile americana; Essays on crificism di Matthew Amold; Alice’s adventures in Wonderland di Lewis Carroll; Atalanta in Calydon di Swinbume
  • 1866 Felix Holt di George Eliot; Poems and ballads di Swinbume
  • 1867 New Poems di Matthew Amold; Last chonicle of Barset di Anthony Trollope
  • 1868 The ring and the book di Robert Browning; Moonstone di Collins
  • 1869 Apertura del canale di Suez; Phineas Finn di Anthony Trollope
  • 1870 Lothair di Benjamin Disraeli; Poems di D.G. Rossetti
  • 1871 Legalizzazione delle Trade Unions; Descent of Men di Charles Darwin; Middlemarch di George Eliot; Through the looking glass di Lewis Carroll; Songs before sunrise di Swinbume
  • 1873 Literature and dogma di Matthew Amold; Studies in the Renaissance di Pater Phineas Redux di Anthony Trollope; Far from the maddening crowd di Hardy
    1875 Queen Mary di Alfred Tennyson; The way we live now di Anthony Trollope

Contesto storico-sociale

Nel 1833, sotto il re William IV, viene abolita la schiavitù in tutto l’impero britannico, ormai esteso fino all’Australia.

Nel 1837, sale al trono la nipote di William IV, Victoria, incoronata regina nel 1838 e sposa del cugino, il principe Albert of Saxe-Coburg-Gotha. Ha cosi inizio la cosiddetta Victorian Age, epoca lunga quasi un secolo, fino alla morte della regina (1901). Agli inizi è molto diffuso un forte scetticismo nei riguardi della nuova regina, in realtà esteso all’istituzione della monarchia in generale, considerati gli eventi rivoluzionari che hanno cambiato le sorti di Francia e America, con conseguente diffusione delle idee repubblicana.

L’economia inglese deve il suo sviluppo a un liberismo spinto, che inizialmente favorisce l’arricchimento della borghesia a spese delle classi operaie. Nel 1832 viene emanato il First Reform Bill, che concede ai borghesi di sesso maschile il diritto al voto, con conseguente rafforzamento del loro potere al Governo. Le classi lavoratrici, prive di diritti politici e costrette a dure condizioni di lavoro, si organizzano in movimenti di protesta, fra i quali il Cartismo, cosi chiamato dal nome del documento che lo rappresenta, la People’s Charter (Carta del Popolo, 1838): tra le numerose rivendicazioni, esso reclama il diritto allo sciopero e il suffragio universale.

Nel 1834 viene approvato il Poor law amendment act (Emendamento della legge sui poveri), che prevede una riduzione degli aiuti verso i meno abbienti; e negata l’assistenza a coloro che sono considerati in grado di lavorare, a meno che non accettino di entrare in una Poor house (Casa dei poveri), istituti dove le famiglie vengono divise. Tuttavia. in seguito alle proteste, vengono emanate riforme importanti: la Factory Act (Legge sulle industrie, 1833), che vieta l’impiego di bambini sotto i nove anni nel lavoro di fabbrica; la Mines Act (Legge delle miniere, 1842) che vieta l’impiego in miniera di bambini sotto i 10 anni e donne; la Ten Hours Act (Legge delle dieci ore, 1847). che diminuisce l’orario lavorativo. La classe proletaria abbandona l’arma della rivolta e della violenza per scegliere ora di trattare con i proprietari: si formano le Trade Unions (sindacati). Cercando consensi, iniziano a vedere di buon occhio l’estensione del diritto di voto al proletariato: nel 1867 viene approvato il Second Reform Bill, che concede ai lavoratori urbani il diritto dl votare ed entrare in Parlamento; nel 1884. questo stesso diritto viene concesso ai lavoratori agricoli.

Dal 1870, inoltre, l’istruzione elementare diventa obbligatoria per tutti.

Sul piano della politica estera, nel 1841 il nuovo primo ministro, il conservatore Robert Peel, intraprende una politica diretta verso l’abolizione delle barriere doganali, quindi verso il libero scambio. La politica estera è condotta dal liberale Palmerston (1784-1865), favorevole a interventi in Europa e all’espansionismo coloniale: il Regno Unito consolida la sua presenza in Nuova Zelanda, Australia, India, Canada. Fra il 1840 e il 1842, Gran Bretagna e Cina sono coinvolte nella cosiddetta Guerra dell’oppio, causata dal tentativo degli inglesi di introdurre illegalmente l’oppio nel paese orientale. La guerra si chiude con la cessione di Hong Kong alla Gran Bretagna e |’apertura di alcuni porti cinesi al commercio occidentale.

L’estensione dell’influenza britannica in Oriente mina i rapporti con la Francia, anch’essa interessata a tutelare i propri commerci: la Francia appoggia le mire espansionistiche dell’Egitto, mentre il Regno Unito le avversa. Gli inglesi sostengono l’impero turco per contrastare anche l’egemonia russa. Lord Palmerston diventa primo ministro nel 1855. Sostiene il libero scambio e la politica del non intervento nelle questioni europee, salvo in caso in cui sia in gioco l’equilibrio tra gli Stati, come nel caso della guerra dl Crimea (1855), che vede la sconfitta della Russia.

L’espansionismo è ancora ampiamente incentivato: in Asia, nel Punjab (1849) e in Cina (con la quale il Regno Unito e di nuovo in guerra, dal 1857 al 1860).

Il contesto culturale

L’agricoltura e l’industria conoscono un costante sviluppo grazie a un efficiente sistema bancario e a un’estesa rete di trasporti: la linea ferroviaria viene estesa fino a Londra dove nascono le prime stazioni (King’s Cross, 1851; Paddigton, 1852). Un evento di rilievo è la Grande Esposizione di Londra del 1851, organizzata al Crystal Palace di Paxton per esaltare i progressi industriali e commerciali.

Crystal Palace

In campo scientifico si registrano svariati progressi: nel 1834, Braille prepara l’alfabeto per i ciechi; si diffonde l’uso della corrente elettrica, anche se la primaria fonte di energia è ancora il carbone; sono prodotti il cloroformio (Simpson), la dinamo (Cramme, 1870), il telegrafo (Edison, 1872). Le scoperte scientifiche dimostrano che il mondo non è stabile né regolato da leggi fisse come si pensava: la formulazione di determinate teorie porta a una crisi religiosa e spirituale generale. La crisi nasce soprattutto a causa delle nuove teorie geologiche e biologiche: nel 1830. Charles Lyell (1797-1875) pubblica PrincipIes of geology (Principi di geologia. 1833), dove dimostra che il mondo e più antico di quanto le credenze religiose vogliano ritenere; inoltre, sono gli anni in cui Charles Darwin formula le teorie sull’evoluzione delle specie e teorizza la discendenza dell’uomo dalla scimmia.

Il pensiero filosofico che caratterizza l’epoca è dunque il Positivismo, il cui esponente inglese è Herbert Spencer, autore di First Principles (Primi principi, 1862). I seguaci del Materialismo arrivano ad affermare che la religione non è altro che una superstizione fuori moda. Al razionalismo imperante si oppone tuttavia una corrente idealista, l’Oxford Movement. Quello che principalmente si ricorda dell’età vittoriana sono i costumi sociali e morali. La regina Victoria si identifica con il codice morale ed etico della borghesia del tempo, intriso di un nuovo puritanesimo che incoraggia la rettitudine, il lavoro, I’ individualismo e un certo materialismo, e favorisce, cosi, la certezza di essere “dalla parte del giusto’. Il clima morale è dunque rigido, basato sui precetti dell’Antico Testamento, controllato da una ferrea disciplina: sobrietà, lavoro, astinenza da qualsiasi piacere e, soprattutto, rispettabilità (spesso solo di facciata).

Il ruolo della donna nell’Età Vittoriana

La donne occupa ancora un posto marginale nella società, limitato alla sfera familiare: le nubili, quindi, devono affrontare difficolta pratiche (mantenersi) e sociali (sono guardate con sprezzo o compatimento). Per una donna borghese, il lavoro è considerato una disgrazia e l’istruzione è basata sull’insegnamento di tutto ciò che può servire a intrattenere ospiti e farsi ammirare per eleganza e raffinatezza. Il matrimonio e spesso più una questione d’affari che di sentimenti. L’unica attività concessa alle signore delle classi agiate è, soprattutto a partire dalla metà del secolo, la beneficenza. l ricchi sentono il dovere morale di provvedere ai più poveri (che sfruttano senza ritegno nel lavoro), al fine di salvaguardare in realtà l’ordine sociale; poiché gli uomini sono impegnati negli affari, il compito spetta alle donne. Nascono cosi scuole, ospedali, istituti d’accoglienza, ma anche i primi collegi universitari per ragazze. Lentamente. il lavoro femminile acquista dignità, prima con ruoli di istitutrice e governante, poi di infermiera (sull’esempio di Florence Nightingale,che si reca in Crimea), giornalista, attrice.

Jane Eyre nel film di Zeffirelli. Un esempio di istitutrice vittoriana.

Arte

In pittura è in voga la rappresentazione di costumi popolari e sociali, di scene di vita contemporanea, con Wilkie e Tissot; in contrasto con l’accademismo, nasce la Preraphaellìte Brotherhood (Confratemita Preraffaellita) i cui membri vorrebbero recuperare la purezza delI’arte pre-raflaelliana. È un’età culturalmente dinamica: vengono aperti alcuni dei musei più importanti del Paese (National Gallery. National Portrait Gallery).

In architettura, trionfa lo stile gotico “perpendicolare”, cosi chiamato per il rigore del verticalismo privo di omamenti superflui (come la House of Parliament di Barry e Pugin). L’attenzione alla sobrietà caratterizza anche la letteratura. I nuovi autori evitano del tutto argomenti o espressioni considerati sconvenienti dal punto di vista morale e, addirittura, alcune opere del passato considerate troppo esplicite vengono riscritte (a partire dalle commedie di Shakespeare).

In generale, poiché il numero di lettori cresce, si assiste a uno straordinario incremento alla diversificazione della produzione letteraria. I romanzi, spesso letti sulle riviste, dove sono pubblicati a puntate, o presi in prestito nelle biblioteche circolanti, sono di tipo realista, perché ai lettori piace vedere ritratta la società nella quale vivono. Lo scrittore acquista gradualmente la dignità di un lavoratore professionista e ne viene tutelata l’opera: nel 1842 viene emanata una legge che ne protegge i diritti sulla creazione (Copyright Act).

 

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